Predappio
Forlì-Cesena

Predappio

CENNI STORICI
L’origine del nome di Predappio va probabilmente ricondotta all’espressione “petra appi”, evidente riferimento alla roccia giallastra, di tipo marnoso-arenaceo, su cui fu costruito il castello di Predappio Alta.
In epoca medievale Predappio appartiene al feudo della famiglia dei Calboli che, durante il XIII secolo, riesce ad affermarsi come rappresentante del potere guelfo in Romagna. La rocca, posta a controllo dei territori conquistati dalla famiglia dei Calboli, non sfugge alle vicende dei tempi: viene a tratti occupata dai ghibellini forlivesi, dagli Orgogliosi, dagli Ordelaffi e dalle truppe del cardinale Albornoz.
Il piccolo centro di Predappio torna in auge in epoca contemporanea: nel 1883, nella frazione di Dovìa, nasce infatti Benito Mussolini. Durante il Ventennio il governo fascista decreta l’abbandono del vecchio capoluogo di Predappio e la costruzione ex novo della cittadina: Predappio Nuova è un nucleo urbano destinato a celebrare le origini del Capo dello Stato fascista e a diventare in breve tempo terra di culto per gli Italiani.
Il progetto, che si compie nell’arco di circa 15 anni, coinvolgerà le immediate vicinanze, includendo la poderosa Rocca delle Caminate, residenza romagnola del Duce, ed il Cimitero di San Cassiano in Pennino, divenuto sin dal tempo della marcia su Roma meta di pellegrini desiderosi di rendere omaggio a Rosa Maltoni, la madre di Mussolini ivi sepolta.
Oggi Predappio costituisce un vero e proprio Museo Urbano, un osservatorio privilegiato da cui poter verificare come idee e teorie concorrano alla nascita di una città di fondazione. I progettisti coinvolti nell’ambizioso piano tentano di rappresentare le ideologie ed i miti del fascismo, sperimentano linguaggi architettonici innovativi, adottano soluzioni urbanistiche che favoriscono l’analisi e la riflessione su un momento cruciale della storia d’Italia.
 
COSA VEDERE
Il centro urbano di Predappio Nuova è costituito da un lungo viale (che oggi si chiama, ironia della sorte, Corso Matteotti), su cui sorgono varie costruzioni. In fondo al viale c’è la vasta Piazza S. Antonio, dominata dalla Chiesa omonima, realizzata tra il 1925 e il 1934. Sulla stessa Piazza si affaccia, dall’alto di una collinetta, il Palazzo Varano: di origine forse romana, fu in tempi più recenti sede delle scuole elementari per divenire poi sede del Municipio, funzione cui assolve tuttora. Interessante la scalinata di accesso al palazzo: vista dall’alto la gradinata ha la forma di una freccia che indica Rocca delle Caminate, antico castello medievale restaurato e donato a Benito Mussolini dall’Ente Provinciale Fascista di Forlì con il concorso di fondi elargiti da privati cittadini; la rocca è ben visibile, in lontananza, dalla sommità dei gradini.
In Piazza S. Antonio è da segnalare la Casa del Fascio, edificio realizzato da Arnaldo Fuzzi tra il 1934 e il 1937. La Casa del Fascio si distingue per un’architettura monumentale, che rielabora in maniera originale il repertorio dell’architettura classica: di forte impatto la torre littoria, definita “virile e modernissima”..
Percorrendo Corso Matteotti si vedono altre costruzioni che rappresentano la città fascista ideale: l’ex Albergo Appennino fu costruito per dare accoglienza ai cospicui flussi di pellegrini in visita a Predappio; l’Ufficio Postelegrafonico fu dotato di particolari accorgimenti tecnici che rendessero agevole il servizio; il Mercato dei Viveri fu progettato a forma di esedra, in modo da incorniciare visivamente la casa natale del Duce, che si scorge fra la vegetazione.
A circa 1 km da Predappio il Cimitero di San Cassiano in Pennino, ricostruito completamente dal potere fascista in stile pseudo-bizantino, racchiude l’antica Pieve di San Cassiano (X-XI sec.). Nel cimitero è visitabile la tomba di Mussolini e della sua famiglia (recentemente vi è stato sepolto l’appena scomparso Romano Mussolini). Nelle vicinanze di Predappio si trova la Chiesa di Sant'Agostino: in stile romanico, conserva all’interno pregevoli affreschi.
 
Nel nucleo medievale di Predappio Alta, a 3 km dall’abitato moderno, sorge la Rocca dei Calboli, antico presidio strategico, visibile esternamente. Alla rocca si accede superando la “Portaccia”, accesso medievale al borgo fortificato.

SUGGERIMENTI

- Predappio è la città del Sangiovese, che in questa zona, grazie alla particolare composizione del terreno, dà origine ad un vino robusto e strutturato. Consigliamo di assaggiarlo nelle più famose ed antiche Cantine di Predappio Alta: le Cantine Zoli, che accolgono oggi il ristorante-enoteca “Vècia Cantena d’la Pré”, ove si scende nel sottosuolo fino a diversi metri di profondità. Nei locali medievali dell’edificio è pure allestito un Museo del Vino.

- Agli appassionati di motociclismo consigliamo di partecipare in maggio all’ormai celeberrima “Mototagliatella”, meeting declinato in forma goliardica ove si danno appuntamento centauri di tutta Italia… È un avvenimento “moto-gastronomico” vietato agli astemi!

- Durante il periodo natalizio un originale presepe è allestito nelle grotte della Solfatara, l’ex miniera di zolfo di Predappio Alta.