Rocca San Casciano
Forlì-Cesena

Rocca San Casciano

CENNI STORICI
Situata a 27 chilometri da Forlì nella media valle del fiume Montone, la cittadina di Rocca San Casciano è comodamente raggiungibile percorrendo la Strada Statale 67 tosco romagnola in direzione Firenze.
Il toponimo della località deriva dall’antico nome del fiume Montone che, come attestato da un documento dell’anno 882, un tempo era detto “Casatico”; in tale documento viene nominata una “Pieve di San Casciano in Casatico”, a testimonianza dello sviluppo di un insediamento attorno ad un edificio con funzioni sia religiose che amministrative e civili.
Il castello di Rocca – di cui restano solo ruderi e che secondo gli studiosi locali sarebbe stato edificato dai Guidi di Dovadola – passò nel 1381 sotto il dominio di Firenze, che nel piccolo centro della valle del Montone istituì una Podesteria. Rocca rimase sotto il controllo di Firenze fino al 1923, anno in cui Mussolini inglobò i territori toscani del versante romagnolo dell’Appennino nella Provincia di Forlì.

COSA VEDERE
Nello stile architettonico – urbanistico di Rocca sono ben riscontrabili i segni della passata egemonia fiorentina: la centrale Piazza Garibaldi – chiamata affettuosamente "a baccalà" dai rocchigiani per l’insolita forma a triangolo – è caratterizzata da portici bassi che attestano chiaramente l’influenza toscana; sulla piazza è visibile dall’esterno il Palazzo Pretorio sul cui fianco c’è la seicentesca Torre Civica, con un orologio risalente alla fine del Cinquecento. La Chiesa del Suffragio, edificata come nuovo punto di riferimento per i rocchigiani dopo che nel 1661 un terremoto aveva reso inagibile l’antica pieve, conserva opere d’arte molto pregevoli: un bassorilievo in pietra raffigurante due monaci che si abbracciano e tradizionalmente identificati con S. Donnino e S. Ellero; una tavola dipinta a Firenze nel 1564 dal pittore fiammingo Giovanni Stradano con Trinità e il Cristo Morto; un tondo in terracotta invetriata attribuito alla scuola di Andrea della Robbia (1439-1525) con la Madonna in adorazione del Bambino, S. Giovanni e un coro di angeli; un Crocifisso ligneo di scuola toscana del Quattrocento.
Da Piazza Garibaldi si raggiunge agevolmente il Ponte Vecchio (inizio del XVII secolo): da qui si ha una suggestiva visione dell’ansa creata dal fiume Montone in prossimità dell’abitato di Rocca.
La Chiesa di S. Maria delle Lacrime, completata nel 1784 per interessamento del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, conserva: un Crocifisso ligneo di scuola fiorentina del XV secolo; un fonte battesimale del 1450 probabilmente proveniente dall'antica pieve; un cinquecentesco bassorilievo in terracotta dipinta raffigurante la Madonna delle Lacrime, oggetto di devozione popolare per un evento miracoloso che le viene attribuito.
A 4 chilometri dall'abitato di Rocca, muovendosi in direzione S. Zeno – Premilcuore, si consiglia una sosta presso l’Abbazia di S. Donnino in Soglio che è documentata a partire dal 1214 e che fu una delle importanti abbazie benedettine della Romagna Toscana. Sulla facciata si segnalano i bassorilievi di epoca romanica reimpiegati per la costruzione della chiesa attuale e raffiguranti i Quattro Evangelisti. L’interno presenta ampi brani di affresco con Episodi della vita di San Donnino, opera risalente alla fine del Trecento stilisticamente vicina agli esiti della scuola riminese.
 
SUGGERIMENTI
In marzo si svolge a Rocca San Casciano una suggestiva manifestazione che affonda le proprie radici nei tradizionali riti pagani volti ad esorcizzare il buio della notte: la Festa dei Falò di San Giuseppe vede i rioni della cittadina contendersi il primato per l’accensione del falò di maggiore durata e dalle fiamme più alte…
 
Foto Alessandra Brocculi