Verghereto
Forlì-Cesena

Verghereto

CENNI STORICI
Secondo una leggenda l’etimologia del nome deriverebbe dalle "vergate" che i monaci usarono per cacciare S. Romualdo, colpevole di imporre le regole troppo rigide della riforma Benedettina. Il monaco fuggì via e, attraversata la cresta appenninica, fondò il Sacro Eremo di Camaldoli.
Situato tra i fiumi Savio e Tevere, il territorio di Verghereto venne attraversato in antichità dai popoli Etruschi ed Umbri che valicavano l’Appennino. Verghereto è anche un importante luogo di spiritualità: nel medioevo i monaci S. Romualdo e S. Alberico vi fondarono eremi ed abbazie.
Nel 1405, con l’annessione di  gran parte dell'attuale circoscrizione comunale alla Repubblica Fiorentina, Verghereto diventa sede della Potesteria della Valle del Savio. La storia e la cultura di questo luogo sono il risultato, pertanto, di una profonda commistione tra la cultura romagnola e quella toscana, cui si sommano i caratteri propri della tradizione montanara. Solo nel 1923, per volontà di Benito Mussolini, il Comune, allora ancora amministrato dalla Toscana, venne annesso definitivamente alla provincia di Forlì.
COSA VEDERE
Nel centro nel paese si possono ancora intravedere le antiche mura e la porta del castello.
L’Eremo di S. Alberico si trova a 5 km da Verghereto e si raggiunge solo percorrendo una mulattiera, che rende ancora più spettacolare la visita di questo ameno luogo. Secondo la tradizione fu fondato da S. Romualdo  prima dell’anno Mille. Nel corso del XV sec. l’eremo fu accorpato all’ordine dei camaldolesi.
I DINTORNI
Posto a 500 metri sul livello del mare, Verghereto è un Comune di grande estensione: le sue frazioni (Balze, Alfero, Montecoronaro) sono anche delle importanti località di villeggiatura dell’Appennino, fra Romagna e Toscana. Da qui sono raggiungibili le sorgenti dei fiumi Tevere (tra il Comune di Verghereto e la località Balze) e Savio (tra Montecoronaro e Monte Fumaiolo), con piacevoli passeggiate per gli amanti del turismo all’aria aperta.
A Balze, meta turistica sia estiva che invernale, posta a quota 1096 metri, si trova la Chiesa di S. Maria Assunta.
Alfero, luogo bucolico, secondo la tradizione deriverebbe il nome dai fuochi che i pastori accendevano lungo il corso del torrente Alferello che, con un salto di 30 metri, produce spettacolari cascate.
SUGGERIMENTI
Visitare Verghereto ed i piccoli paesi limitrofi significa regalarsi una vacanza che coniuga il piacere dello sport e del relax (gli amanti dello sci e delle escursioni - sia a piedi che in mountain bike – non resteranno delusi) con il meglio della  cucina della Romagna Toscana.
Il ricco calendario degli eventi propone in autunno la tradizionale Sagra della castagna, prodotto anticamente utilizzato soprattutto per panificare; la pera cocomerina, frutto sempre più valorizzato, si festeggia in settembre. Numerosi i ristoranti e le trattorie che propongono una cucina basta sulle tipicità del territorio.
Agli amanti della fotografia Verghereto offre ottime possibilità: il paesaggio, nella zona di Montecoronaro, assume forme lunari mentre, nella zona del Monte Fumaiolo, si ammirano luoghi da cartolina con pascoli che si alternano a boschi, in un susseguirsi di ripidi saliscendi. Infine, si avrà l’impressione di essere già in Toscana una volta giunti a Castel d’Alfero, i cui rustici medievali richiamano il passato della dominazione fiorentina.
 
Foto Valentina Zavagli, Sorgenti del Tevere, Balze di Verghereto