Brisighella
Ravenna

Brisighella

CENNI STORICI
Dominato da tre colli, il borgo medievale di Brisighella si estende lungo la valle del fiume Lamone, caratterizzata dal verde di una natura rigogliosa e da calanchi di origine calcarea sfruttati in periodi antichi per l’estrazione del gesso. La parte antica del paese è caratterizzata da piccole e tortuose vie che conducono in centro, dove ove sorgono il Palazzo Comunale e la famosa Via degli Asini, esempio di ingegnosa modalità di sfruttamento delle peculiarità morfologiche del terreno ad uso difensivo. Brisighella fu dominata da signori locali come Maghinardo Pagani da Susinana, che nel 1290 costruì a protezione del borgo un fortilizio, successivamente utilizzato come torre di avvistamento (l’attuale Torre dell’Orologio). Furono poi i Signori di Faenza a prenderne possesso: testimonianza tangibile di questa fase di conquista è la Rocca, che campeggia sul secondo colle della cittadina.
La vocazione turistica del paese  è una scoperta recente, favorita dal riconoscimento delle virtù delle acque minerali sulfuree e salsobromoiodiche brisighellesi, impiegate nel cittadino complesso termale.
 
COSA VEDERE
Il visitatore che entri in Brisighella è accolto in un’area verde: il Parco delle Rimembranze, dove campeggiano due sculture: la grande fontana “della Palla” e “Il Fante che Dorme”, di Domenico Rambelli.
La “Via degli Asini o “del borgo” è un passaggio sopraelevato, coperto, illuminato da mezzi archi di differente ampiezza: fu un utile quanto geniale mezzo di difesa per gli abitanti che, sfruttando la morfologia gessosa del luogo, idearono tra XII e XIII sec. un corridoio difensivo protetto alle spalle dal colle. Il sito fu utilizzato anche come abitazione dei birocciai, che traevano sostentamento dalle cave di gesso della zona. Vi trovavano posto anche le stalle degli asini, che hanno dato il nome al pittoresco luogo.
Il Santuario del Monticino fu costruito nel XVIII secolo. Posto sul terzo colle di Brisighella, un tempo noto come “Cozzolo” o “Calvario”, offre una splendida visione del centro sottostante e dell’intera valle del Lamone. Il Santuario, costruito sul gesso, presenta un interno a navata unica e, nel presbiterio, affreschi del pittore faentino Savino Lega (sec. XIX). 
La Torre dell’orologio era un baluardo difensivo, risalente al 1290. Oggi è sede del Museo del Tempo, una singolare esposizione sul concetto di tempo così come viene affrontato da varie religioni e filosofie.
La Rocca Manfrediana e Veneziana fu voluta dai Signori di Faenza che conquistarono Brisighella: i Manfredi. Dal complesso fortificato emergono  l’antico “Torricino” e  il  “Torrione Veneziano” (sec. XVI).
La Chiesa Collegiata, dedicata a San Michele Arcangelo, fu ultimata nel 1697: il portale in bronzo, opera dello scultore Angelo Biancini, è di grande interesse artistico. Tra le opere ivi custodite segnaliamo: un crocifisso scolpito in legno d’olivo, del secolo XVI,  l’altare in stile neo-barocco e una magnifica tavola del pittore forlivese Marco Palmezzano (sec. XVI), proveniente dall’antica Pieve di Rontana, che rappresenta l’Adorazione dei Magi. Attualmente è qui esposta anche la Pala del Guercino del 1618 con i Santi Francesco e Ludovico.
Anche nella Chiesa dell’Osservanza, situata lungo la strada che porta a Firenze, si ammira una tavola firmata dal Palmezzano. L’interno non mancherà di stupire l’osservatore grazie ad una copiosa decorazione a stucchi del Seicento.
Ad un Km circa da Brisighella si trova la Pieve di San Giovanni in Ottavo, detta “Pieve del Tho”. Datare la costruzione appare oggi assai complicato a causa della mancanza di fonti certe e dei notevoli rimaneggiamenti cui fu soggetta nei secoli. Una ipotesi credibile fa risalire l’edificio ai secc. VIII-X. La denominazione “in ottavo” deriva dalla sua distanza in miglia della strada romana (“Faventia”) che congiungeva Faenza con la Toscana, voluta da Antonino Pio. L’edificio, in sobrio stile romanico, presenta una semplice facciata a capanna con rosone centrale. L’interno è di grande suggestione in quanto conserva un vero e proprio repertorio di elementi architettonici di età romana reimpiegati con funzioni diverse da quelle originarie.
Il Museo Civico “Giuseppe Ugonia” raccoglie le struggenti opere del litografo Giuseppe Ugonia (1881-1944), tele del Guercino e di Nicolò Paganelli, ceramiche settecentesche della Fabbrica Ferniani di Faenza, terrecotte policrome e preziosi manufatti di oreficeria locale.
 
SUGGERIMENTI
  • Il medioevo brisighellese rivive durante le Feste Medievali, appuntamento estivo imperdibile e di consolidata fama. In scena – tra sacro e profano –  la vita, la cultura e le credenze di uno dei periodi storici oggi più rivalutati. L’evento rappresenta una ghiotta occasione per assaggiare i piatti della tradizione medievale, grazie al nutrito numero di osterie che celebrano l’antica cucina.
    Brisighella vanta alcune eccellenze enogastronomiche, come  l’olio “Brisighello D.O.P”, extravergine pluripremiato, e gli ottimi vini, sangiovese e bianchi, da accompagnare ad una delizia locale: lo scalogno D.O.P.
  • Agli appassionati di speleologia consigliamo di visitare, nei dintorni di Brisighella, il complesso della Grotta della Tanaccia, che si snoda lungo la Vena del Gesso dell'Appennino romagnolo.
    Il percorso sotterraneo, di circa 800 metri, presenta una grande varietà di ambienti quali gallerie, meandri, "camini", e tre sale dove si possono osservare stalattiti, stalagmiti ed i caratteristici pendenti di gesso.
 
Foto Alessandra Brocculi