Cotignola
Ravenna

Cotignola

CENNI STORICI
Cotignola, il cui nome presumibilmente trae origine dalla coltivazione delle mele cotogne, presenti anche nello stemma comunale, è un paese di circa 7.000 abitanti a 25 km da Ravenna.
Ciò che resta della centuriazione romana ed i numerosi reperti, tra cui la stele di Caio Vario (30-40 d.C.), attestano come nel territorio di Cotignola esistessero insediamenti colonici romani già in epoca pre-cristiana.
La prerogativa che contraddistingue Cotignola da città anche più grandi ed importanti è l’aver dato origine ad una delle casate più note e potenti del Rinascimento: gli Sforza. Il loro capostipite fu il capitano di ventura Muzio Attendolo detto Sforza, partito proprio da Cotignola per abbracciare la vita militare. Il figlio Francesco ottenne il ducato di Milano, che la dinastia mantenne per oltre un secolo.
Nel 1376 papa Gregorio XI cedette il territorio al capitano di ventura John Hawkwood. Il dominio del mecenate portò grande sviluppo: Cotignola fu ampliata e munita di mura, bastioni e torri, fino a divenire un castello di una certa importanza.
Con l'inizio del secolo XVI Cotignola conobbe un periodo di continui passaggi di dominio, passando prima ai francesi, poi al duca di Ferrara, poi alla Chiesa, agli spagnoli, ancora ai francesi e infine ancora ai duchi d'Este. Esaurito il casato estense anche Cotignola finì sotto l’egida dello Stato della Chiesa, un dominio che permase fino al 1859 (salvo la breve parentesi della Repubblica Cisalpina), data dell’annessione al Regno d'Italia.
Cotignola risorge dalla terribile distruzione della seconda guerra mondiale per diventare un polo attrattivo per rilevanti attività produttive specializzate in svariati settori: industria agro-alimentare, metallurgia, chimica, meccanica di precisione e sanità, per citarne alcuni.
La città vanta la Medaglia d’argento al valore civile per l’impegno dei cotignolesi nel salvare 44 famiglie di ebrei dalla violenza della Seconda guerra mondiale.
Tra i molti artisti cotignolesi che si sono distinti nel Novecento, l'esponente più in vista è senz’altro il tuttora apprezzatissimo pittore Luigi Varoli.

COSA VEDERE
La chiesa gotico-romana di San Francesco d'Assisi, fu edificata nella seconda metà del XIV secolo. All'interno sono conservati pregevoli dipinti di pittori cotignolesi tra cui una Pietà di Girolamo Marchesi e una lunetta di Bernardino e Francesco Zaganelli raffigurante anch'essa la Pietà.
A fianco, collegata da un porticato, la cappella degli Sforza, dedicata a Santa Maria degli Angeli, accoglie le spoglie di molti membri della famiglia Sforza.
La Chiesa di Santo Stefano Protomartire contiene una pregevole tavola della scuola dei Carracci. Nel presbiterio si trova il sepolcro scolpito da Pietro Barilotto per l'arcivescovo di Dubrovnik.
Da non perdere una visita alla sopra citata stele di Caio Vario, risalente al periodo compreso tra il 30 e il 40 d.C. e ora sistemata nel loggiato della Biblioteca Comunale, e Palazzo Sforza, edificato dal padre di Muzio Attendolo nel 1376 ma completamente distrutto nel 1944-45 e solo recentemente riedificato (1961), secondo la struttura originale.

SUGGERIMENTI
Nel fine settimana centrale della Quaresima si tiene ogni anno (da oltre 500 anni!) la tradizionale Festa della Segavecchia, con corteo e carri allegorici, spettacoli, mercatini, e una grande affluenza di visitatori e appassionati.

Foto Andrea Canducci, Cotignola, Chiesta Santo Stefano Protomartire con Antica Pieve, Fonte Romagna D'Este