Gemmano
Rimini

Gemmano

CENNI STORICI
L’origine del toponimo sembra riconducibile all’epoca romana, secondo l’ipotesi che fa risalire il nome alla famiglia “Geminiana”, cui si riferiscono alcune lapidi emerse da scavi archeologici. Piuttosto leggendaria, ma affascinante, è la tradizione secondo cui l’espressione “gemma in mano” debba far riferimento ad un soldato etrusco ucciso dai romani mentre portava un anello in dono alla fidanzata…
Posto sotto il controllo del Comune di Rimini dal 1233 al 1356, il piccolo centro di Gemmano passò, come tutti gli altri Comuni del riminese, sotto il dominio dei Malatesta, per ritornare, nel corso del XVI secolo, ad essere governato dalla città di Rimini. Della fortezza malatestiana restano pochissime tracce: durante la seconda guerra mondiale tutto il territorio fu particolarmente colpito e danneggiato da distruttivi bombardamenti.
COSA VEDERE
Il tratto più significativo di Gemmano è rappresentato dalle Grotte di Onferno, un patrimonio naturale unico che merita sicuramente una visita. Sono grotte a morfologia carsica – che si sviluppano nel sottosuolo per oltre 700 metri in cunicoli e anfratti – scavate da un corso d’acqua sotterraneo. Una curiosa leggenda tramanda che lo stesso Dante Alighieri, a seguito del suo passaggio in zona, abbia tratto spunto da queste grotte per la descrizione degli ambienti dei canti dell’Inferno.
Il Centro Visita di Onferno – annesso al Museo della Riserva Naturale Orientata – organizza visite guidate alla scoperta delle grotte e della Riserva Naturale Orientata, che si estende su oltre  270 ettari caratterizzati da una fitta e rigogliosa vegetazione, oltre che da formazioni di calanchi e gessi.
SUGGERIMENTI 
Nei giorni intorno a Ferragosto si tiene a Gemmano la Sagra della Pappardella e del cinghiale: una ghiotta occasione per trascorrere una serata estiva all’insegna della gastronomia locale, del bel vivere e del buon mangiare!
 
Foto Paritani - Archivio fotografico dell'Assessorato al Turismo della Provincia di Rimini