Cesena
Forlì-Cesena

Cesena

CENNI STORICI
 
La città, fondata dagli Umbri intorno al VI-V sec. a.C., fu successivamente colonizzata dai Romani; l’etimologia del nome è discussa dagli storici: secondo alcuni deriverebbe da “Curva Caesena”, per via della svolta che l’antico tracciato della via Emilia crea entrando in città; secondo altri il nome della città deriverebbe dal torrente Cesuola che attraversa la città, entrandovi da nord, e ricongiungendosi al fiume Savio.
La storia di Cesena è strettamente legata alle vicende dei Malatesta, signori della città e vicari dello Stato Pontificio dal 1378. Saranno proprio i Malatesti a provvedere alla riprogettazione urbanistica della città nell’anno seguente il terribile Sacco dei Bretoni, che causò la devastazione completa del centro abitato, completamente raso al suolo. I Malatesta ricostruiscono la Rocca e fanno spostare la Cattedrale dal colle Garampo a via della Croce di Marmo, dove tuttora si situa l’edificio sacro.
L’età d’oro di Cesena va individuata sotto la reggenza di Malatesta Novello, principe illuminato morto nel 1465: a lui si deve il progetto della Biblioteca Malatestiana, il dono più grande lasciato alla sua città. Alla morte di Malatesta Novello Cesena tornerà sotto il diretto dominio dello Stato Pontificio.
Nel XVIII secolo la città dà i natali a due Papi succedutisi in una breve tornata di anni: Pio VI della famiglia Braschi e Pio VII Chiaramonti.
 
Cesena, oggi capoluogo di Provincia insieme a Forlì, è una città vivace, sede universitaria, ed accoglie numerose iniziative culturali, mostre d’arte, importanti fiere annuali. È caratterizzata da un’economia ricca, fortemente orientata al settore agro-alimentare.
 
 
COSA VEDERE
 
La Biblioteca Malatestiana
 
Inserita nell’elenco dei Beni della Memoria del Mondo dell’Unesco, la Biblioteca Malatestiana rappresenta un luogo “puro”, perché completamente intatto: al suo interno nulla è cambiato dall’anno della sua inaugurazione, avvenuta il 15 agosto 1452.
Sorge ove risiedeva il Convento dei monaci francescani che, grazie al sostegno di Malatesta Novello, signore di Cesena, poterono provvedere alla ricostruzione della biblioteca. Le fonti tramandano il nome di Matteo Nuti da Fano come architetto che avrebbe elaborato il progetto. Tuttavia lo stile, che rappresenta la summa delle scoperte rinascimentali di ambito toscano, suggerisce anche i nomi di Brunelleschi e Leon Battista Alberti, che forse hanno concorso all’ideazione del manufatto. Progettata a pianta basilicale su tre navate sorrette da bianche colonne, la biblioteca ospita ancora i plutei in rosso pino marittimo cui sono incatenati 343 codici e 48 opere a stampa, voluti da Malatesta Novello.
Di fronte alla Malatestiana si trova la Biblioteca Piana, che deriva il nome dal Papa Pio VII Chiaramonti: si tratta di una collezione di oltre 5.000 volumi, confluiti dopo l’Unità d’Italia alla Biblioteca Malatestiana. Al centro della sala alcune teche consentono al visitatore di ammirare due collezioni di grande pregio artistico: quella dei sette Graduali del Duomo - copiati da Enrico da Amsterdam del 1486 - e la serie degli otto Corali dell’Osservanza, commissionati dal Cardinal Bessarione a metà del ‘400.
L’ingresso alle due biblioteche è a pagamento (intero € 2,50, ridotto € 1,50 a persona. Per i gruppi è necessaria la prenotazione).
 
Il Duomo
 
I lavori di costruzione del Duomo sono cominciati sotto Galeotto Malatesta nel 1378 e si sono conclusi, con il nuovissimo portale progettato dall’artista cesenate Ilario Fioravanti, solo nel 2001.
L’intero progetto porta il nome di un grande committente: il Vescovo Andrea Malatesta, che affidò i lavori all’architetto Underwalden.
L’interno è stato profondamente rimaneggiato: dei tredici altari del XIX secolo ne restano, oggi, solo tre. Di austera eleganza, è articolato su tre navate, intervallate da pilastri che terminano con archi ad ogiva. Lungo la navata destra, oltre al Sepolcro del Vescovo Antonio Malatesta (1467), si trova l’elegante Altare del Corpus Domini, progettato da G.B. Bregno e realizzato tra il 1494 e il 1505. Sull’altare maggiore due grandi scene ad affresco, realizzate da Giuseppe Milani nella seconda metà dell’800, raccontano gli episodi della nascita e della decollazione di S. Giovanni Battista, cui la Cattedrale è intitolata.
Lungo la navata sinistra la Cappella della Madonna del Popolo ospita un piccolo affresco con la Vergine e il Bambino, opera del Bagnacavallo (1520); la cappella  è ornata di ricchi marmi e stucchi, su progetto di Pietro Borboni. La piccola cupola con la Genealogia della Vergine (1750-1751) è opera dell’artista molfettano Corrado Giaquinto.
 
Lungo corso Mazzini  si incontra il Palazzo del Ridotto, dalla cui nicchia in facciata una grande statua bronzea di papa Pio VI saluta i visitatori ricordando il proprio breve passaggio – avvenuto al ritorno da Vienna nel 1782 – nella città natale.
  
La Rocca
 
Situata sul Colle Garampo, che domina dall’alto Piazza del Popolo, salotto dei cesenati, è una delle fortezze meglio conservate di tutta la Romagna,  da cui si gode uno straordinario panorama su Cesena e sui suoi dintorni.
Costruita ex-novo dai Malatesti sulle tracce di una più antica fortezza risalente al VI sec., fu oggetto di lavori per circa cento anni; si tratta di un  capolavoro di architettura militare per la peculiare commistione di antico e di nuovo, in anni in cui cambiano le tecniche di difesa militare, a seguito dell’introduzione della polvere da sparo.
La Rocca è collegata attraverso una serie di percorsi sotterranei alla Piazza, e racchiusa da poderose mura inframmezzate da bastioni fortificati. Parti dei cunicoli sotterranei sono state recentemente riaperte e sono visitabili così come i Musei ospitati negli antichi edifici, nello spazio centrale delle mura perimetrali: nel Maschio si vede una collezione di ceramiche malatestiane e nella Femmina il Museo della Civiltà Contadina romagnola.
La visita è a pagamento.
  
Completano la visita alla città di Cesena alcuni splendidi edifici sacri: la Chiesa del Suffragio – seicentesca – piccolo gioiello dell’arte degli stuccatori di Romagna, ospita all’interno la seconda opera elaborata da Corrado Giaquinto a Cesena: la Nascita della Vergine e S. Manzio.; la Chiesa dei Servi si trova nell’antico quartiere Valdoca; la Chiesa di S. Domenico contiene un gran numero di opere provenienti da edifici sacri e monasteri cesenati soppressi; la bellissima Abbazia del Monte, raggiungibile anche a piedi attraverso un percorso a scalette, è un luogo sacro legato alla tradizione mariana: all’interno del gigantesco complesso monastico si trova la più grande collezione di ex-voto della regione. Su richiesta è possibile visitare il laboratorio di restauro del libro.
 
SUGGERIMENTI
 
Il 24 giugno Cesena festeggia il Patrono: San Giovanni Battista. Per l’occasione la città veste  l’abito della festa: lungo le vie affollate di bancarelle si possono acquistare i tradizionali simboli della manifestazione, legati alle antiche culture contadine: la lavanda, l’aglio e i fischietti di zucchero. Nelle giornate di fiera l’Amministrazione Comunale organizza numerose iniziative culturali.
 
Foto Aula del Nuti Biblioteca Malatestiana - Cesena, Foto G. Senni - Archivio fotografico Provincia Forlì - Cesena