Mondaino
Rimini

Mondaino

CENNI STORICI
Sito sulla cresta che delimita le due vallate dei fiumi Tavollo e Foglia, Mondaino deve il suo nome ai Daini… Identificata in età romana come Vicus Dianensis, divenne in età cristiana Mons damarum e poi Monte Daino. In effetti questo luogo in età antica doveva essere ricco di boschi, abitati anche da daini. Quasi certamente doveva esistere un tempio pagano dedicato a Diana, dea, appunto, della caccia e dei boschi.
Nel 1289 il libero Comune si trova sotto il controllo dei Malatesta, per tornare nel 1462 sotto l’egida dello Stato della Chiesa.
COSA VEDERE
Campeggia su un’altura la poderosa Rocca, che poggia su uno spesso muro a scarpa conclusa, nella parte superiore, da una merlatura ghibellina. Fu fatta ricostruire dai Malatesta su un precedente fortilizio, innalzato dai mondainesi nel corso del XIV secolo. I Malatesta la dotarono di ben tredici torrioni per renderla inespugnabile e della porta di accesso, con ponte levatoio, da cui si accede ancora oggi al borgo.
Nella Rocca hanno sede gli uffici comunali. Accompagnati e su richiesta è possibile salire ai piani superiori, dove si possono ammirare un bell’affresco di Bernardino Dolci raffigurante la Madonna del Latte (XV sec.) e, dal terrazzo soprastante, un panorama mozzafiato.
All’interno della rocca trova sede il piccolo e interessante Museo Paleontologico, dove è conservato il tripoli, roccia fossile in cui sono rimaste “imprigionate” le tracce di ben 21 specie di pesci risalenti a 4 milioni di anni fa.
Il secondo piccolo tesoro civico è rappresentato dalla raccolta di maioliche malatestiane, rinvenute durante i lavori di scavo e recupero della rocca stessa.
La Piazza su cui si affaccia al Rocca è affettuosamente definita dagli abitanti di Mondaino “la Padella”, per la sua singolare forma. E’ stata progettata nell’Ottocento e viene utilizzata per spettacoli pubblici durante tutto l’anno.
Nel borgo merita una visita la settecentesca Chiesa di S. Michele Arcangelo, costruita – si suppone – sul sito dell’antico tempio pagano di Diana: conserva interessanti dipinti di scuola marchigiana e romagnola dei secoli XV e XVI e paliotti in scagliola, che hanno caratterizzato la cultura artistica locale.
La Chiesa annessa al Convento delle Clarisse, in via Roma, conserva un coro e alcuni crocifissi lignei del XVII secolo. Il Convento, cinto da mura, resta seminascosto ed è generalmente chiuso. Una buona occasione per accedervi si ha nel mese di agosto quando, durante il Palio del Daino, le sue porte vengono aperte per ospitare diversi spettacoli.
 
SUGGERIMENTI
Mondaino offre buone opportunità di passeggiate nel verde: i dintorni sono caratterizzati da una ubertosa vegetazione, e da sentieri tabellati per gli amanti del trekking.
L’ex arboreto completa l’offerta per gli amanti del turismo all’aria aperta: tutta l’area, che copre una superficie di sette ettari, è un’oasi in cui crescono specie arboree del bacino mediterraneo.
A Mondaino esistono alcune fosse per la maturazione del prelibatissimo formaggio di fossa: nella cantina posta a ridosso della porta Montanara del borgo, presso un antico mulino, sono possibili degustazioni di prodotti locali.
Il Palio del Daino è una stupenda rievocazione in costume medievale con personaggi che animano tutto il centro, per alcuni giorni nel mese di agosto, ogni anno: gli antichi mestieri, le giostre, le disfide e la possibilità di assaggiare piatti che caratterizzavano la dieta media del medioevo rappresentano una bella opportunità per fare un tuffo nel passato.
 
Foto Alessandra Brocculi