Rimini
Montefiore Conca
CENNI STORICI
Ben visibile anche da lontano, grazie alla poderosa mole della sua straordinaria fortezza, Montefiore sorge a 385 metri sul livello del mare.
Una descrizione settecentesca così spiega l’origine del toponimo: “il nome di Monte Fiore conviene al sito dove giace questa terra in quanto che è una eminenza bella e deliziosa; e quindi sembra potersi asserire che lo abbia ricevuto dal luogo dove è stata fondata […] l’antico suo nome ebbe dai fiori”.
I primi documenti sul castello risalgono al 1170, quando venne assoggettato al Chiesa riminese.
Montefiore fu ceduta nel 1322 dal papa alla famiglia Malatesta, fatto che consentirà una importante crescita sia economica che culturale di questo centro di media collina. La rocca fu costruita sotto Galeotto Malatesta nel 1340.
Diede i natali a Galeotto Novello nel 1377, chiamato, in virtù del luogo di nascita, “Belfiore”; il castello accolse nel 1415, all’epoca di Carlo Malatesta, papa Gregorio XII e l’imperatore Sigismondo, re di Boemia.
All’epoca di Sigismondo Pandolfo Malatesta il castello divenne fondamentale baluardo di difesa ai confini con i domini dei nemici Montefeltro. In seguito alla caduta dello stesso Sigismondo la rocca fu conquistata, a causa del tradimento dei castellani, da Federico da Montefeltro. Il successivo passaggio alla Santa Sede è testimoniato dall’emblema di papa Pio II visibile ancora sulla porta d’ingresso del castello; il dominio della Chiesa si protrarrà, in maniera più o meno diretta, sino al 1797.
COSA VEDERE
Il centro del paese conserva ancora la fisionomia medievale, chiusa da una cinta muraria che cinge un dedalo di viuzze.
La Rocca si presenta con una particolare e originalissima forma squadrata che sembra renderla indistruttibile. Nell’arco d’ingresso si nota ancora lo stemma dei Malatesta. Ne abbelliscono l’interno il cortile con pozzo trecentesco e gli affreschi attribuiti a Jacopo Avanzi, che rappresentano scene di battaglia, raro esempio di ciclo pittorico di soggetto profano.
Nella Pieve, dedicata a San Paolo, si possono ammirare un Crocifisso di scuola giottesca riminese, trecentesco, una Madonna della Misericordia, della fine del Quattrocento, due tele seicentesche del Guerrieri e del Centino, nonché un’acquasantiera trecentesca.
Fuori dalle mura si può visitare la Chiesa dell’Ospedale, dove nel secolo scorso è stato scoperto un ciclo di affreschi quattrocenteschi attribuiti a Bernardino e Ottaviano Dolci (sec. XV); la chiesa faceva parte del complesso dell’antico Ospedale del Pozzo.
Il Santuario della Madre della Divina Grazia di Bonora - luogo di grande frequentazione per la presenza dell’immagine della Madonna di Bonora, in forma di Madonna del Latte - porta il nome dell’antico proprietario, che la lasciò insieme ad altri beni testamentari il 7 ottobre 1409.
Infine la Chiesa Convento dei Cappuccini conserva tele secentesche ed un tabernacolo ad intarsi lignei di pregevole valore artistico. La biblioteca del convento è estremamente ricca di preziosi volumi cinquecenteschi e settecenteschi.
SUGGERIMENTI
La rocca rappresenta la suggestiva cornice per il fitto calendario di eventi di Montefiore che, in estate, sono rappresentati soprattutto da concerti. Una manifestazione particolare è “Rocca di Luna”: un evento multiculturale dedicato al gioco, allo spettacolo, alle performances, arricchite da un’interessante offerta gastronomica lungo le vie del borgo.
La Processione religiosa del Venerdì Santo costituisce una seconda occasione estremamente suggestiva per la visita a Montefiore.
Montefiore è anche conosciuta per le numerose botteghe dei vasai, che tramandano le antiche tecniche di cottura e decorazione della ceramica.
Foto T. Mosconi - Archivio fotografico dell'Assessorato al Turismo della Provincia di Rimini
Ben visibile anche da lontano, grazie alla poderosa mole della sua straordinaria fortezza, Montefiore sorge a 385 metri sul livello del mare.
Una descrizione settecentesca così spiega l’origine del toponimo: “il nome di Monte Fiore conviene al sito dove giace questa terra in quanto che è una eminenza bella e deliziosa; e quindi sembra potersi asserire che lo abbia ricevuto dal luogo dove è stata fondata […] l’antico suo nome ebbe dai fiori”.
I primi documenti sul castello risalgono al 1170, quando venne assoggettato al Chiesa riminese.
Montefiore fu ceduta nel 1322 dal papa alla famiglia Malatesta, fatto che consentirà una importante crescita sia economica che culturale di questo centro di media collina. La rocca fu costruita sotto Galeotto Malatesta nel 1340.
Diede i natali a Galeotto Novello nel 1377, chiamato, in virtù del luogo di nascita, “Belfiore”; il castello accolse nel 1415, all’epoca di Carlo Malatesta, papa Gregorio XII e l’imperatore Sigismondo, re di Boemia.
All’epoca di Sigismondo Pandolfo Malatesta il castello divenne fondamentale baluardo di difesa ai confini con i domini dei nemici Montefeltro. In seguito alla caduta dello stesso Sigismondo la rocca fu conquistata, a causa del tradimento dei castellani, da Federico da Montefeltro. Il successivo passaggio alla Santa Sede è testimoniato dall’emblema di papa Pio II visibile ancora sulla porta d’ingresso del castello; il dominio della Chiesa si protrarrà, in maniera più o meno diretta, sino al 1797.
COSA VEDERE
Il centro del paese conserva ancora la fisionomia medievale, chiusa da una cinta muraria che cinge un dedalo di viuzze.
La Rocca si presenta con una particolare e originalissima forma squadrata che sembra renderla indistruttibile. Nell’arco d’ingresso si nota ancora lo stemma dei Malatesta. Ne abbelliscono l’interno il cortile con pozzo trecentesco e gli affreschi attribuiti a Jacopo Avanzi, che rappresentano scene di battaglia, raro esempio di ciclo pittorico di soggetto profano.
Nella Pieve, dedicata a San Paolo, si possono ammirare un Crocifisso di scuola giottesca riminese, trecentesco, una Madonna della Misericordia, della fine del Quattrocento, due tele seicentesche del Guerrieri e del Centino, nonché un’acquasantiera trecentesca.
Fuori dalle mura si può visitare la Chiesa dell’Ospedale, dove nel secolo scorso è stato scoperto un ciclo di affreschi quattrocenteschi attribuiti a Bernardino e Ottaviano Dolci (sec. XV); la chiesa faceva parte del complesso dell’antico Ospedale del Pozzo.
Il Santuario della Madre della Divina Grazia di Bonora - luogo di grande frequentazione per la presenza dell’immagine della Madonna di Bonora, in forma di Madonna del Latte - porta il nome dell’antico proprietario, che la lasciò insieme ad altri beni testamentari il 7 ottobre 1409.
Infine la Chiesa Convento dei Cappuccini conserva tele secentesche ed un tabernacolo ad intarsi lignei di pregevole valore artistico. La biblioteca del convento è estremamente ricca di preziosi volumi cinquecenteschi e settecenteschi.
SUGGERIMENTI
La rocca rappresenta la suggestiva cornice per il fitto calendario di eventi di Montefiore che, in estate, sono rappresentati soprattutto da concerti. Una manifestazione particolare è “Rocca di Luna”: un evento multiculturale dedicato al gioco, allo spettacolo, alle performances, arricchite da un’interessante offerta gastronomica lungo le vie del borgo.
La Processione religiosa del Venerdì Santo costituisce una seconda occasione estremamente suggestiva per la visita a Montefiore.
Montefiore è anche conosciuta per le numerose botteghe dei vasai, che tramandano le antiche tecniche di cottura e decorazione della ceramica.
Foto T. Mosconi - Archivio fotografico dell'Assessorato al Turismo della Provincia di Rimini