Montescudo
Rimini

Montescudo

CENNI STORICI
Tra i fiumi Conca e Marano, al confine con la Signoria dei Montefeltro, sorge Montescudo, piccolo paese, i resti della cui rocca restaurati danno l’impressione di un luogo in cui il tempo si sia fermato.
Fondata forse in età etrusca, la cittadina fu certamente colonizzata dai Romani, che ne fecero una stazione di posta sulla via che conduceva a Roma.
Fu castello malatestiano di importanza fondamentale per il controllo dei possedimenti ai confini con il Montefeltro: ecco perché il signore di Rimini Sigismondo Pandolfo Malatesta a partire dal 1460 vi fece edificare una poderosa rocca militarizzata e dotata di bastioni angolari. Le 22 medaglie - fuse all’epoca del celebre condottiero illuminato - rinvenute nei pressi della fortificazione, sono una peculiare testimonianza di quel periodo.
COSA VEDERE
La struttura medievale del castello è ancora visibile: straordinario esempio di architettura militare, restano oggi le mura e la torre civica  risalente al XIII secolo. La ghiacciaia, restaurata, si trova sul fianco della piazza principale. Completano la struttura i cunicoli sotterranei che univano la torre alla rocca e servivano anche da via d’uscita in caso di assedio del castello.
I dintorni di Montescudo sono ricchi di interessanti piccoli borghi, che ne completano la visita.
Albereto, piccolissimo borgo fortificato da Sigismondo Pandolfo Malatesta, è stato abilmente recuperato. Campeggia al centro della piccola piazza la torre campanaria. Da questo luogo si gode di uno straordinario panorama che abbraccia tutta la vallata, spaziando dal mare a San Marino.
Altro piccolo gioiello dei dintorni è Valliano, una frazione che offre al visitatore alcuni siti di interesse storico: il Santuario di Valliano custodisce un importante ciclo di affreschi attribuiti al Ghirlandaio. Vicino si trova un museo che è uno spaccato delle tradizioni e della cultura materiale della Romagna di un secolo fa: il Museo etnografico. Molto curato negli arredi e nei pannelli didattici, è suddiviso in sezioni che corrispondono agli ambienti della casa colonica tipica di Romagna e agli usi e mestieri di una volta: la tessitura e la stampa delle tele, la produzione della terracotta, il faticoso mestiere del contadino., etc.
In località Trarivi c’è una piccola chiesa, che fu anche pieve, oggi dedicata alla Pace. All’interno sono esposti documenti e articoli di giornale che raccontano i drammatici avvenimenti del passaggio del fronte durante la seconda guerra mondiale. All’esterno sono stati sistemati pezzi di artiglieria e cannoni, a memoria di quel pesante passato.
 

 Foto Alessandra Brocculi