Collezioni di arte contemporanea in Romagna: Longiano, Sogliano al Rubicone
Nel segno del Novecento: itinerari del contemporaneo in Romagna

Collezioni di arte contemporanea in Romagna: Longiano, Sogliano al Rubicone

L'itinerario passa per: Longiano, Sogliano Al Rubicone
Durata della visita guidata: Fino a 6 ore


L’amore per l’arte e per gli oggetti di pregio ha spesso determinato la nascita di Fondazioni e di importanti Musei in cui è viva, “pulsante”, la volontà di prolungare l’esistenza di testimonianze che, confluite in raccolte via via più copiose, rappresentano significative emanazioni della cultura di particolari periodi storici.
L’itinerario proposto segnala alcune collezioni che sono nate proprio da questo tipo di attenzione per opere e oggetti d’arte…
 
A LONGIANO va segnalata la Collezione d’Arte Contemporanea “Fondazione Balestra”, il cui consistente corpus di opere rappresenta lo spaccato culturale di una grande stagione romana che copre gli anni 1946-1976 e coniuga arte e letteratura, ma che soprattutto è il frutto degli incontri dell’intellettuale-poeta longianese Tito Balestra in gallerie, librerie, ristoranti, luoghi di ritrovo: ogni pezzo rimanda ad un incontro, è l’effetto di una avventura e di una scelta, parte e testimonianza di una storia personale.
Imponente è la quantità di lavori dell’artista Mino Maccari che, attraverso la sua attività alla direzione della rivista “Il Selvaggio”, dissacra con inesauribile ironia i vizi e il costume dell’Italia del Regime e del secondo dopoguerra.
La collezione, ampliatasi progressivamente, restituisce anche uno spaccato fedele del clima artistico culturale romano degli anni Quaranta-Cinquanta e del dibattito alla vigilia dell’apertura della Capitale agli influssi dell’arte informale americana.
Il corpus della collezione si compone inoltre di oli, xilografie, acqueforti e sculture di Bartolini, Campigli, Chagall, Goya, Kokoschka, Matisse, Morandi, Twombly, Zancanaro, Mafai, Rosai, Guttuso, Vespignani, Roccamonte.
A Longiano è possibile visitare anche il Museo Italiano della Ghisa, che è allestito all’interno della sconsacrata Chiesa di Santa Maria delle Lacrime e che ospita una collezione dedicata all’arredo urbano: i numerosi pezzi esposti (quasi trecento), provenienti da tutta Italia e datati a partire dall’800, risveglieranno una dimensione della memoria  che è propria del vissuto delle nostre città. Il Museo Italiano della Ghisa è dovuto all’entusiasmo e alla passione di Domenico Neri, la cui ditta, che coniuga in perfetto equilibrio arte ed industria, ha ricevuto nel 1998 una delle cinque segnalazioni di merito del Premio Guggenheim.
 
Ad un infaticabile collezionista si deve l’allestimento, in località SOGLIANO, del  Museo del Disco d’Epoca: nelle sale di questo Museo si ripercorrono le tappe della storia della musica, dall’invenzione del fonografo, nel 1877, fino al disco in vinile. L’allestimento, che copre 120 anni di storia, permette di ascoltare le registrazioni di discorsi ufficiali, come quello tenuto nel 1900 da Vittorio Emanuele III in occasione del suo insediamento.
Particolare rilevanza è data al concetto di disco come autentico oggetto artistico, cioè non solo “da ascoltare” ma anche “da guardare” in quanto prodotto intrinsecamente di pregio: a partire dagli anni Dieci compaiono i “Pictures Disc”, dischi decorati e colorati con fotografie, o addirittura “sagomati”, a riprodurre il ritratto dei cantanti. Questo capitolo della storia del disco vanta pure un pezzo decorato da Picasso!
Nei bellissimi e restaurati locali di Palazzo Marcosanti-Ripa, edificio che custodisce pure l’Archivio e la Collezione Veggiani, di carattere storico-geologico, si visita anche il Museo di Arte Povera, vera e propria “collezione di carta”, è caratterizzato dalla varietà e dall’elevato numero dei documenti conservati: almanacchi, ricette, brochures, cartoline, immagini religiose.. La grafica e le decorazioni seguono le mode diffuse da un’“industria” che, tra XIX e XX secolo, comincia ad affermare un’estetica standardizzata il cui esito ultimo sarà costituito dalla nascita della moderna pubblicità.
L'edificio ospita inoltre il Museo della Linea Christa, che racconta, tramite foto, cimeli e molto altro materiale, i tragici e determinanti eventi che hanno sconvolto la Romagna durante la II Guerra Mondiale.

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