In bilico tra Romagna e Toscana: Modigliana e Tredozio
La Romagna Toscana: itinerari in una terra di confine

In bilico tra Romagna e Toscana: Modigliana e Tredozio

L'itinerario passa per: Modigliana, Tredozio
Durata della visita guidata: 1 giornata


Partendo da Faenza in auto, in breve tempo si raggiunge MODIGLIANA, forse l’antico “Castrum Mutilum” citato da Tito Livio, adagiata in un’ampia conca nella Valle del torrente Tramazzo…
L’antica Pieve di Santo Stefano è divenuta Duomo della città dal 1859, anno in cui Modigliana viene eletta a sede vescovile: all’interno dell’imponente edificio, che conserva opere di pregio come una Pentecoste di scuola toscana del XVII sec., l'attenzione viene subito attratta dalla grazia gentile delle figure di un’Annunciazione, tavola rinascimentale di Francesco delle Querce… Prima di inoltrarsi nel borgo più antico, chiuso all’interno di mura cinquecentesche, si può optare per una sosta presso il Museo Don Giovanni Verità, allestito all’interno della casa del sacerdote patriota che ospitò Garibaldi in fuga dalle truppe austriache; nelle varie sezioni dell’esposizione sono documentate alcune fasi della storia locale, dall’archeologia al Risorgimento alla Resistenza antifascista in Romagna; notevoli i due dipinti che ritraggono Garibaldi e lo stesso Don Verità, eseguiti da Silvestro Lega, celebre pittore macchiaiolo dell’800 nativo di Modigliana…
Nel nucleo antico dell’abitato si trova la singolare costruzione chiamata “Tribuna”, un torrione circolare sovrastato dallo stemma mediceo, simbolo dell’egemonia esercitata da Firenze su questi territori, che introduce in uno “scrigno” pieno di piazze, chiese e palazzi suggestivi… Meritevoli di citazione sono la Chiesa di San Domenico e, in Piazza Pretorio, l’Oratorio di San Rocco e San Sebastiano, con una caratteristica copertura a “cappello di prete”. Essenziali ed eleganti le architetture tipicamente toscane di Palazzo Pretorio, antica sede dei podestà inviati da Firenze per l’amministrazione del paese, oggi sede della Pinacoteca Civica di Arte Moderna Silvestro Lega. Oltre a dipinti del grande maestro della “Macchia”, la Pinacoteca conserva pregevoli opere appartenenti alla corrente della “pittura di luce” di tradizione impressionista e lavori che documentano i movimenti di avanguardia del ’900… Non si abbandoni il Borgo Vecchio prima di aver effettuato una passeggiata intorno alle mura della medievale “Roccaccia”, la residenza principale dei Conti Guidi, nobile e potente famiglia che a lungo dominò vasta parte dell’Appennino tosco-romagnolo. Una curiosità per i buongustai: “Rocca dei Guidi” è anche il nome di un’antica specialità modiglianese a base di cioccolato, mandorle e spezie… ultima piacevolissima sosta prima di ripartire…

Il nostro itinerario si muove ora nel fondovalle del fiume Tramazzo in direzione di TREDOZIO, località immersa in un territorio incontaminato, a circa 10 km da Modigliana. Questo minuscolo paese di poco più di milletrecento abitanti ha come punto di riferimento lo splendido Palazzo Fantini: per visitarlo è necessario prendere appuntamento. Il palazzo ospita sia l’abitazione padronale sia tutti i locali necessari alle attività di una grande azienda agricola: in passato era infatti il centro di una importante tenuta rurale, i cui ambienti sono stati oggi riadattati nei locali che si affacciano su due cortili contigui. Sono così visibili testimonianze di una passata realtà: macchine per la pulitura del grano, per la lavorazione della seta e della canapa, per la produzione del vino e del formaggio, tutte ordinate a seconda dei mestieri cui erano adibite… I due cortili interni sono collegati da una piccola galleria su cui si affacciano alcune porte, tutte chiuse… Attraverso uno di questi accessi, dopo qualche passo, si arriva ad una scalinata e, all’improvviso, ci si trova in un giardino sorprendente, un vero e proprio giardino segreto di cui non si sospetta l’esistenza, invisibile e inimmaginabile dall’esterno, protetto dalla severa facciata dell’edificio. Il giardino all'italiana di Palazzo Fantini è stato progettato nell’800 e presenta i classici temi di quell’epoca: le siepi geometriche, i vialetti nascosti, le aiuole di rose, la vasca con le ninfee; c’è pure un caratteristico loggiato con la limonaia, un enorme cedro del libano e un’aiuola con erbe aromatiche, realizzata più recentemente da una mano esperta e premurosa…

Foto Valentina Zavagli

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