Itinerari del contemporaneo nella Valle del Rubicone
Nel segno del Novecento: itinerari del contemporaneo in Romagna

Itinerari del contemporaneo nella Valle del Rubicone

L'itinerario passa per: Longiano, Roncofreddo, Sogliano Al Rubicone
Durata della visita guidata: Fino a 6 ore


“Una voragine il tempo / e camminiamo sull’orlo / a passo di ballo, distratti / da cento pensieri meschini” 
(Tito Balestra)
Nella complessa trama della storia del Novecento la Romagna presenta fatti e vicende il cui significato spesso travalica la dimensione della storia locale per collegarsi in maniera significativa alle profonde modificazioni degli equilibri economici e politici, del costume, delle abitudini sociali che caratterizzano il XX secolo.
Questo itinerario si sofferma in particolare su alcune raccolte e su siti della vallata del fiume Rubicone ove è possibile approfondire vari aspetti dell’intreccio profondo tra politiche sociali dei governi, ideologie di massa ed espressioni di molte componenti del discorso artistico e culturale della storia contemporanea. 
 
A LONGIANO la FONDAZIONE BALESTRA, ospitata nelle sale del Castello Malatestiano, è considerata come una delle più prestigiose collezioni di arte contemporanea della Regione Emilia Romagna. Il cospicuo corpus di opere – soprattutto grafiche e pittoriche – è il risultato degli incontri dell’intellettuale e poeta longianese Tito Balestra in gallerie, librerie, ristoranti, luoghi di ritrovo di Roma, dove si trasferì negli anni Quaranta. Nella capitale Tito stabilì numerosi rapporti di scambio, di amicizia e di interessi culturali con il mondo artistico del secondo dopoguerra: ogni opera rimanda ad un incontro, è l’effetto di una avventura e di una scelta, testimonianza di una storia personale. Nella Fondazione Balestra trovano spazio significative esperienze dell’arte italiana  tra gli anni Venti e gli anni Settanta, rappresentata da nomi quali Guttuso, Vespignani, Morandi, Mafai, Rosai, Bartolini, Campigli, Zancanaro. Particolarmente significativa è la quantità delle opere di Mino Maccari, artista e intellettuale famoso per l’inesauribile ironia con cui dissacra vizi e costumi dell’Italia del Regime e del secondo dopoguerra.

Se all’interno della Fondazione Balestra sono ben rappresentate le fasi della disgregazione delle tradizioni ottocentesche, delle trasformazioni sociali e politiche e del distacco dal passato connesso all’esperienza della guerra, una visione più “rassicurante” del mondo è quella proposta dal MUSEO  ITALIANO DELLA GHISA, il cui allestimento – presso la Chiesa di Santa Maria delle Lacrime – permette di osservare come era intesa la bellezza e la vivibilità delle città nell’Ottocento. La collezione, che si compone di manufatti in ghisa quali pali per l’illuminazione a gas o elettrica provenienti da varie città d’Italia e d’Europa, fontane, mensole e balaustre, mette in luce la forte radice culturale borghese dell’arredo urbano, con il suo gusto per un rassicurante decoro e per una organizzazione condivisa piacevole e confortevole del vivere comune.

A Longiano si trova anche una rilevante testimonianza degli avvenimenti che interessarono questi territori durante il Secondo Conflitto Mondiale: il RIFUGIO BELLICO SOTTERRANEO è un tunnel scavato nel sottosuolo tufaceo per dare ricovero agli abitanti durante le incursioni aeree che nel 1944 sconvolsero la Romagna meridionale.

Il passaggio del Fronte durante la Seconda Guerra Mondiale nella zona del Rubicone riconduce ad un più ampio percorso della memoria in provincia di Forlì-Cesena: a RONCOFREDDO il MUSEO DEL FRONTE RUBICONE ’44, allestito in un ambiente che ha mantenuto l’aspetto immutato del periodo degli avvenimenti che racconta, espone uniformi, armi, documenti cartacei, un ricco apparato iconografico e materiali da scavo provenienti dai campi di battaglia. I molti oggetti appartenuti ai soldati rievocano un tempo di guerra terribile e ingiustificabile suggerendo però come l’uomo, nella sua involuzione civile, possa anche ritrovare lo slancio vitale per recuperare valori esistenziali.

Per un ulteriore approfondimento del tema del passaggio del Fronte si può visitare a SOGLIANO AL RUBICONE il MUSEO DELLA LINEA CHRISTA, dove è stato ricostruito un rifugio antiaereo –  illuminato a candela – al cui interno è possibile ascoltare una riproduzione audio di un bombardamento.
Il museo è ospitato nei locali restaurati di Palazzo Marcosanti-Ripa, edificio che custodisce pure il MUSEO DI ARTE POVERA, vera e propria “collezione di carta” che comprende almanacchi, ricette, cartoline, immagini religiose.. La grafica e le decorazioni seguono le mode diffuse da un’“industria” che, tra XIX e XX secolo, comincia ad affermare un’estetica standardizzata il cui esito conclusivo sarà costituito dalla nascita della moderna pubblicità.
Un’altra interessante raccolta è quella proposta dal MUSEO DEL DISCO D’EPOCA, che ripercorre le tappe della storia della musica, dall’invenzione del fonografo, nel 1877, fino al disco in vinile. L’allestimento copre 120 anni di storia e permette di ascoltare le registrazioni di discorsi ufficiali, come quello tenuto nel 1900 da Vittorio Emanuele III in occasione del suo insediamento.

Raggiungendo la parte più alta di Sogliano si arriva in Piazza Matteotti dove spicca, per il peculiare stile architettonico, l’ex Casa del Fascio, progettata su interessamento dello stesso Mussolini nel 1941. Di fronte all’edificio si trova l’originale Fontana delle Farfalle, realizzata su un’idea del poeta e sceneggiatore di fama internazionale Tonino Guerra, che iniziò a comporre versi in lingua romagnola durante la prigionia nel campo di concentramento di Troisdorf in Germania. Le farfalle impresse sul mosaico scintillano nelle tonalità del rosso, arancio e oro, mentre una più grande è in procinto di spiccare il volo, evidente simbolo di anelito alla libertà...

Foto: Museo della Ghisa, Longiano, Archivio Fotografico Comune di Longiano

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