L'itinerario passa per: Castrocaro e Terra Del Sole, Forlì, Portico E San Benedetto, Ravenna - Comune, Bertinoro
Durata della visita guidata: 1 o più giorni


PORTICO, SAN BENEDETTO, CASTROCARO TERME E TERRA DEL SOLE.
Il lembo estremo del territorio romagnolo in Provincia di Forlì Cesena, ai confini con la Provincia di Firenze, a cui questa parte di Romagna è appartenuta fino al 1922 è costituito dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
L’ultimo Comune romagnolo ha un nome fortemente evocativo della natura selvaggia di questi luoghi; è Portico di Romagna, San Benedetto in Alpe.
Da qui, a piedi, con un cammino di circa due ore si raggiunge la Cascata dell’Acquacheta, cantata da Dante nell’inferno (Inf. XVI) che la paragonò, per il fragore delle acque ad una cascata infermale, quella del Flegetonte.
 
A San Benedetto in Alpe si visita l’Abbazia benedettina costruita probabilmente nell’XI secolo. Austera e solitaria, la chiesa è stata restaurata a più riprese fino al XVIII secolo. La cripta, restaurata ha ancora il fascino dei luoghi antichi e nascosti.
A pochi km di distanza, si raggiunge Portico di Romagna. Un pugno di abitanti che, tuttavia, hanno saputo conservare e valorizzare questo piccolo borgo per viaggiatori.
Il ponte a schiena d’asino sul fiume disegna una cartolina di un paese fuori dal tempo, in un luogo che sembra esistere solo nelle favole.
A Portico è nato un personaggio legato alla vicenda di Dante: si tratta di Folco Portinari, di professione banchiere e padre della celeberrima Beatrice.
Proseguimento per Castrocaro Terme.
Qui nuovo e antico convivono mirabilmente:
la parte alta del borgo è dominata dalla medievale Fortezza; in basso, il lungo viale che la congiunge a Terra del Sole, è colorato da vetrine dei negozi che animano la città termale.
Il Grand Hotel, il Padiglione delle Feste, il parco con il tempietto delle acque, in stile razionalista con eleganti decorazioni curate da Tito Chini, sono stati costruiti negli anni ’40, assurgendo ad elegante cittadina termale fortemente voluta da Benito Mussolini (presso il grand Hotel sono ancora visibili le fotografie che lo ritraggono a Castrocaro per le visite ufficiali).
Terra del Sole, ad 1 km di distanza, è uno dei rari esempi di città ideale voluta da Cosimo dei Medici.
Un poderoso quadrilatero con bastioni angolari e punta di freccia, una piazza all’italiana, strade larghe e ariose e case in rigoroso stile toscano.
Sulla Piazza si fronteggiano i due poteri: Palazzo dei Commissari e la chiesa di Santa Reparata.
Austera, a misura d’uomo, rigorosa nelle proporzioni. E’ il Rinascimento toscano in terra di Romagna Toscana.
 
FORLI, BERTINORO, POLENTA,
«O anima che se' là giù nascosta,
Romagna tua non è, e non fu mai,
sanza guerra ne' cuor de' suoi tiranni”
 
 
 
La terra che fé già la lunga prova
e di Franceschi sanguinoso mucchio,
sotto le branche verdi si ritrova.
 
Dante è legato alla città di Forlì; fu qui che il sommo poeta venne accolto da Scarpina degli Ordelaffi primo esponente della famiglia ghibellina che l’avrebbe governata fino alla cruenta uccisione di Pino degli Ordelaffi nel 1488. Dante vide Forlì nel 1303 e poi ancora nel 1310.
Forlì doveva, tuttavia, apparire ben diversa da oggi; di origine romana, lungo l’asse della via Emilia, nel Medioevo doveva essere una città caratterizzata da torri e acque: quelle del Ronco e del Montone.
A passeggio per le vie del centro cercheremo indizi di un Medioevo che convive con il Ventennio fascista, con i grandi palazzi, esito di un restyling che insiste su antiche dimore, partendo dalla grande piazza Saffi. Qui visiteremo l’antica Abbazia di San Mercuriale, che convoglia segni, simboli e riferimenti al legame intercorso tra Dante Alighieri e la città di Forlì.
Trasferimento a Bertinoro.
Sotto le logge del Comune campeggia un’epigrafe dedicata al senso (perduto) del buongoverno:
O Bretinoro, ché non fuggi via,
poi che gita se n’è la tua famiglia
e molta gente per non esser ria?

Lì accanto è la colonna delle anella, simbolo italiano del senso di ospitalità che proprio ai tempi di Dante doveva essere il carattere distintivo della cittadina.
Una passeggiata fino alla Rocca risalente al Mille ci poterà ancora più indietro nel tempo, fino a Federico Barbarossa e all’eroina di questo borgo: Aldruda Frangipane.
A Bertinoro che è l’indiscussa patria del primo vino bianco ad aver ottenuto la D.O.C.G. nel 1987, l’albana di Romagna, è assolutamente consigliata una sosta presso una delle tante aziende vitivinicole che la producono per un assaggio.
 
Spostamento a Polenta.
Attraverso una straordinaria strada panoramica, raggiungeremo questa piccola frazione, tra campi coltivati e vigneti; lungo la strada, scopriremo la piccola Pieve di San Donato.
Antica ma restaurata nel corso del XX secolo, la pieve, silente e maestosa, ha un’importante storia da raccontare che lega a doppio filo Dante e Carducci.
Il grande poeta moderno, ha dedicato una poesia alla pieve; è ‘la Chiesa di Polenta”
Agile e solo vien di colle in colle
quasi accennando l'ardüo cipresso.
Forse Francesca temprò qui li ardenti
occhi al sorriso?
I versi si riferiscono a Francesca da Polenta, infelice amante di Paolo Malatesta, protagonista del V canto dell’Inferno, girone dei lussuriosi.
Questa era il luogo da cui veniva la dinastia che ha governato a Ravenna.
 
 
RAVENNA
Ravenna sta come stata è molt'anni:
l'aguglia da Polenta la si cova,
sì che Cervia ricuopre co' suoi vanni. 
 
In mattinata visita alla Basilica di S.Apollinare in Classe, straordinario monumento Unesco del VI secolo.
A seguire trasferimento a Ravenna per visitare il Mausoleo di Teodorico.
 
Nel pomeriggio,
 
IN CAMMINO CON DANTE
È il nuovo progetto realizzato dalla coop 49 a.C. che si occupa di turismo esperienziale.
Un viaggio insieme a Dante, tra Inferno, Purgatorio e Paradiso che si svolge a Ravenna.
I partecipanti che verranno dotati di radioguide, faranno un viaggio immersivo e toccante tra le vie di Ravenna, nei luoghi danteschi, alla sua tomba.
Dante riposa qui.
Il percorso dura circa 2 ore.
Le date vanno prenotate per tempo; la visita si svolge il sabato pomeriggio dalle 15,30 circa, da aprile a settembre.
 
 

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