Romagna di borghi e castelli
Romagna di rocche e castelli
L'itinerario passa per: Cesena, Mondaino, Montefiore Conca, Santarcangelo Di Romagna, Verucchio, Rimini - Comune
Durata della visita guidata: Variabile a seconda del programma di visita da effettuare
“… Aperta a forbice verso l’abisso, agile culmine della muraglia di rocce scoscese, posata con grazia d’uccello gigante dalle aperte ali sull’erta rupe”…
I castelli, le rocche e le fortificazioni che fecero da baluardo ai domini malatestiani sono testimonianza imponente e suggestiva dell’antico potere signorile, ancora oggi simbolo identificativo per le realtà urbane della Romagna…
Dense di significato sono le tracce lasciate dalla famiglia Malatesta nella città di CESENA: la Rocca è il simbolo ideologico di un periodo di eccezionale fioritura del ramo cesenate della famiglia, superbamente rappresentato dalla Biblioteca Malatestiana, sintesi dello spirito dell’Umanesimo e primo bene italiano ad essere inserito nel prestigioso Registro internazionale della Memoria del Mondo dell’Unesco…
Il nostro percorso, ideale e fisico insieme, prosegue lungo la via Emilia, verso SANTARCANGELO DI ROMAGNA: la bella cittadina, costruita su una collina tra i fiumi Marecchia ed Uso, ancora conserva la tipica struttura di borgo fortificato medievale, con la sua rocca rimaneggiata da Sigismondo Pandolfo Malatesta, attento a proteggerla dagli assedi, ma anche desideroso di farne un luogo di grande prestigio…
Il nome di Sigismondo ci conduce a RIMINI dove, coadiuvato dal grande Brunelleschi, il signore della città progettò personalmente il suo palazzo, insieme residenza signorile e fortezza difensiva. Gli emblemi araldici dei Malatesti occhieggiano anche sulla facciata della Cattedrale, il Tempio Malatestiano, simbolo dell’immortalità a cui i signori e gli umanisti del Quattrocento aspiravano…
Lasciamo la costa per dirigerci verso l’entroterra riminese: numerosi sono gli elementi d’interesse lungo la vallata del fiume Marecchia: VERUCCHIO rappresenta la culla della dinastia che, con il “Mastin Vecchio” di dantesca memoria, riuscì a conquistarsi terre fino al Montefeltro, più a sud. Sulla sommità di uno sperone roccioso sorge la superba rocca che, nel corso del sec. XV, ebbe un fondamentale ruolo per il controllo dei territori dominati dai Malatesta: mozzafiato la vista che si gode dalla terrazza panoramica, con sguardo aperto sia sulla pianura riminese che sul crinale appenninico con le vicine quinte scenografiche della rupe di San Leo e del sanmarinese Monte Titano…
Nella valle del fiume Marecchia segnaliamo MONTEBELLO, pittoresco borgo che è oggi un’isola di storia e cultura: la rocca si presenta come complesso architettonico unitario pur risultando numerose sovrapposizioni di corpi di fabbrica sull’originale struttura due-trecentesca. All’interno ambienti gentilizi rinascimentali custodiscono arredi e manifatture di pregio…
Proseguendo lungo la Valle del fiume Marecchia si arriva nel cuore del Montefeltro dove, sul più imponente dei massi, sorge SAN LEO la cui ciclopica Fortezza, innalzata sopra un irto strapiombo nel XV secolo dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini su commissione del duca Federico da Montefeltro, è uno dei più perfetti e conservati esempi di architettura militare del rinascimento.
Il forte di San Leo fu utilizzato sia come strategico baluardo militare sia come prigione pontificia, dove nel XVIII secolo fu incarcerato il noto alchimista Giuseppe Balsamo conte di Cagliostro, che trascorse gli ultimi anni della sua vita nella tetra ed angusta cella del “Pozzetto”.
La storia ha giocato un ruolo decisivo anche nell’altra importante vallata dell’entroterra riminese: la Valle del Conca, caratterizzata dalla presenza di cittadelle fortificate poste a guardia del pericoloso confine con il Ducato d’Urbino. Nettamente visibile fin dalla piana la possente sagoma della rocca di MONTEFIORE CONCA, posta sulla sommità del borgo che in età malatestiana conobbe momenti di particolare splendore: la fortezza, con la sua regolare struttura geometrica, conserva inalterato l’aspetto di baluardo inespugnabile…
Significativa roccaforte in territorio di confine tra Romagna e Marche è MONDAINO, del cui castello il duca urbinate Federico da Montefeltro disse: “luogo forte et importante, che a nessun patto può essere conquistato”…
Foto Valentina Zavagli, Mondaino
Dense di significato sono le tracce lasciate dalla famiglia Malatesta nella città di CESENA: la Rocca è il simbolo ideologico di un periodo di eccezionale fioritura del ramo cesenate della famiglia, superbamente rappresentato dalla Biblioteca Malatestiana, sintesi dello spirito dell’Umanesimo e primo bene italiano ad essere inserito nel prestigioso Registro internazionale della Memoria del Mondo dell’Unesco…
Il nostro percorso, ideale e fisico insieme, prosegue lungo la via Emilia, verso SANTARCANGELO DI ROMAGNA: la bella cittadina, costruita su una collina tra i fiumi Marecchia ed Uso, ancora conserva la tipica struttura di borgo fortificato medievale, con la sua rocca rimaneggiata da Sigismondo Pandolfo Malatesta, attento a proteggerla dagli assedi, ma anche desideroso di farne un luogo di grande prestigio…
Il nome di Sigismondo ci conduce a RIMINI dove, coadiuvato dal grande Brunelleschi, il signore della città progettò personalmente il suo palazzo, insieme residenza signorile e fortezza difensiva. Gli emblemi araldici dei Malatesti occhieggiano anche sulla facciata della Cattedrale, il Tempio Malatestiano, simbolo dell’immortalità a cui i signori e gli umanisti del Quattrocento aspiravano…
Lasciamo la costa per dirigerci verso l’entroterra riminese: numerosi sono gli elementi d’interesse lungo la vallata del fiume Marecchia: VERUCCHIO rappresenta la culla della dinastia che, con il “Mastin Vecchio” di dantesca memoria, riuscì a conquistarsi terre fino al Montefeltro, più a sud. Sulla sommità di uno sperone roccioso sorge la superba rocca che, nel corso del sec. XV, ebbe un fondamentale ruolo per il controllo dei territori dominati dai Malatesta: mozzafiato la vista che si gode dalla terrazza panoramica, con sguardo aperto sia sulla pianura riminese che sul crinale appenninico con le vicine quinte scenografiche della rupe di San Leo e del sanmarinese Monte Titano…
Nella valle del fiume Marecchia segnaliamo MONTEBELLO, pittoresco borgo che è oggi un’isola di storia e cultura: la rocca si presenta come complesso architettonico unitario pur risultando numerose sovrapposizioni di corpi di fabbrica sull’originale struttura due-trecentesca. All’interno ambienti gentilizi rinascimentali custodiscono arredi e manifatture di pregio…
Proseguendo lungo la Valle del fiume Marecchia si arriva nel cuore del Montefeltro dove, sul più imponente dei massi, sorge SAN LEO la cui ciclopica Fortezza, innalzata sopra un irto strapiombo nel XV secolo dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini su commissione del duca Federico da Montefeltro, è uno dei più perfetti e conservati esempi di architettura militare del rinascimento.
Il forte di San Leo fu utilizzato sia come strategico baluardo militare sia come prigione pontificia, dove nel XVIII secolo fu incarcerato il noto alchimista Giuseppe Balsamo conte di Cagliostro, che trascorse gli ultimi anni della sua vita nella tetra ed angusta cella del “Pozzetto”.
La storia ha giocato un ruolo decisivo anche nell’altra importante vallata dell’entroterra riminese: la Valle del Conca, caratterizzata dalla presenza di cittadelle fortificate poste a guardia del pericoloso confine con il Ducato d’Urbino. Nettamente visibile fin dalla piana la possente sagoma della rocca di MONTEFIORE CONCA, posta sulla sommità del borgo che in età malatestiana conobbe momenti di particolare splendore: la fortezza, con la sua regolare struttura geometrica, conserva inalterato l’aspetto di baluardo inespugnabile…
Significativa roccaforte in territorio di confine tra Romagna e Marche è MONDAINO, del cui castello il duca urbinate Federico da Montefeltro disse: “luogo forte et importante, che a nessun patto può essere conquistato”…
Foto Valentina Zavagli, Mondaino