Tracce nel tempo: archeologia e pievi
Tracce nel tempo: archeologia e pievi
L'itinerario passa per: Borghi, Cesena, Forlimpopoli, Galeata, Mercato Saraceno, Sarsina, Savignano Sul Rubicone
Durata della visita guidata: Quattro giorni
Un percorso che, da sud a nord, percorre la Provincia di Forlì-Cesena, alla ricerca delle sue radici: dalle vestigia di antichi popoli fino alle origini della coscienza moderna, dal paganesimo alla cultura cristiana, attraverso vie inusuali che offrono il meglio del territorio a chi, oltre a visitare chiese e musei, vuole godere di paesaggi straordinari, di panorami inusuali e di percorsi che si inerpicano fino ad altitudine anche considerevole, lasciando lo sguardo libero di spaziare sull’infinito…
1° giorno:
SAN GIOVANNI IN GALILEA. Lo sperone di roccia su cui sorge San Giovanni in Galilea (Comune di Borghi) è un piccolo scrigno. Vi si notano ancora tracce delle mura del castello quattrocentesco: sul punto più alto del piccolo “monte” si può vedere ciò che resta della torre di origine medievale. In basso si percepiscono i resti e la forma della pieve di San Giovanni, cancellata nel tempo da frane che ne imposero il completo abbandono. Il toponimo della frazione ci suggerisce che i Galli furono di casa in questo luogo, scelto forse anche per la sua difendibilità.
Il Museo Renzi raccoglie i reperti di antichi popoli, a partire dall’epoca neolitica: in particolare si possono apprezzare le avanzate tecniche di forgiatura dei metalli.
MERCATO SARACENO. Dopo la passeggiata nel paese, che sorge proprio sul corso del fiume Savio e che è dominato da un’imponente rupe, non si possono perdere due importanti pievi. Oggi inserita nel tessuto urbano cittadino è la pieve dei Santi Cosma e Damiano: fondata verso la metà del IX sec., conserva al suo interno affreschi settecenteschi di Michele Valbonesi da Ranchio e lacerti di reimpiego inseriti nei muri portanti e negli arredi.
La Pieve di Montesorbo, monumento nazionale, sorge isolata e silenziosa (a 8 Km di bella strada da Mercato Saraceno). Costruita probabilmente intorno all’VIII secolo lungo la via di pellegrinaggio dei Romei, ed unica pieve dei dintorni a croce greca, è arricchita all’interno da colonne di probabile origine romana, da un ciborio e da un fonte battesimale del II sec d.C. La pieve conosce una continuità d’uso nei secoli del Medioevo, che apporta modifiche alla struttura senza snaturarla. E’ stata oggetto di recentissimi lavori di restauro.
A chi transita da queste parti si consiglia una sosta per degustare i vini delle numerose cantine di Mercato Saraceno: le caratteristiche del suolo di questa zona hanno infatti conferito un “carattere” particolare ai vini che vi vengono prodotti.
2° giorno:
Nella vallata del Savio si risale da Mercato Saraceno fino a SARSINA, città nota sia per avere dato i natali al celebre commediografo latino Tito Maccio Plauto sia per le proprietà taumaturgiche del “collare” di San Vicinio, preziosa reliquia custodita nella Basilica intitolata al santo protettore della città.
Sarsina vanta, all’interno dell’importante Museo Archeologico Nazionale, la più completa e preziosa raccolta di documenti dell’età romana della Provincia. Il Museo conserva alcuni monumenti funebri di grandi dimensioni ricostruiti, oltre a iscrizioni, lastre funerarie, statuette votive ed importanti mosaici, tra cui quello pavimentale raffigurante “Il Trionfo di Dioniso”.
La bella Cattedrale, interessante esempio di architettura romanica, conserva alcune pregevoli attrattive, tra cui un ambone con i simboli dei quattro evangelisti, un bassorilievo marmoreo ed un fonte battesimale. Nella Cattedrale, dedicata al culto di San Vicinio vescovo di Sarsina tra il III e IV secolo, si può ottenere la benedizione del collare che fu strumento di supplizio del santo.
3° giorno:
CESENA
Si ridiscende la valle del Savio fino a Cesena. L’ingresso al Museo Archeologico si trova nel Chiostro di San Francesco: le sale del museo conservano reperti che vanno dall’età preistorica fino all’Umanesimo; particolare risalto è dato alla parte di età romana.
Nelle immediate adiacenze è visitabile la Biblioteca Malatestiana, che oggi si presenta così come doveva essere al momento della sua realizzazione, nel 1452, ed è un’eccellenza nel panorama mondiale, in quanto unico esempio di biblioteca umanistico-conventuale giuntaci integra in tutte le sue parti.
A chi sceglie di visitare Cesena, è consigliata la visita del Duomo, della Rocca, con interessanti camminamenti, di Piazza del Popolo e della millenaria Basilica del Monte.
Riprendendo la via Emilia in direzione sud arriviamo a SAVIGNANO SUL RUBICONE. Il fiume Rubicone determina l’importanza storica di questo luogo, posto sul confine, varcato da Cesare nel 49 a. C., che separava l’Impero romano dalla Gallia Cisalpina. Facilmente raggiungibili, dalla Statale 9, sono il Museo Archeologico Don Franchini e la Pieve di San Giovanni in Compito: siamo nella zona archeologica che in epoca romana era forse una stazione di posta dotata di vari servizi, di un tempio e circondata da ville rustiche. L’attuale aspetto della Pieve di San Giovanni in Compito, la cui esistenza è attesta già nel VII secolo, risale all’XI secolo: i pezzi di età romana utilizzati per la sua costruzione attestano la continuità d’uso del sito.
4° giorno:
Ripartendo da Savignano sul Rubicone, in direzione Forlì, è consigliata una sosta a FORLIMPOPOLI, città costruita sulla Via Emilia, per una visita al Museo Archeologico, ospitato entro le poderose mura di una delle rocche meglio conservate del territorio, la Rocca Albornoziana, di origine trecentesca. Il Museo conserva reperti soprattutto di età romana, che comprendono sia testimonianze della cultura materiale (anfore vinarie, lucerne), sia mosaici.
GALEATA. Il piccolo centro, l’antico sito di Mavanìola in cui si insediarono prima gli Umbri, cacciati dai Galli Boi, poi i Romani, fu il luogo prescelto dal re goto Teodorico, verso il V-VI sec. d. C., per la costruzione di un suo palazzo.
Gelata fu in passato luogo spirituale di capitale importanza per la presenza dell’Abbazia di S. Ellero, fondata poco dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente dal monaco eremita Ellero. La chiesa conserva parti originali di forte suggestione. Il Museo Civico Mambrini, ospitato a Borgo Pianetto nei locali del Convento dei Padri Minori Conventuali, offre l’opportunità di ripercorrere la storia di questi luoghi e di conoscere la vicenda dell’incontro-scontro tra S. Ellero e il re Teodorico, raffigurato in un bassorilievo. Tra gli altri reperti, lastre decorate provenienti dall’Abbazia e statuette votive dedicate al culto di divinità egiziane…
A Borgo Pianetto si può visitare la preziosa chiesa di S. Maria dei Miracoli, ricca di pitture e affreschi. Consigliata anche la visita, nei dintorni, dei resti della Rocca, raggiungibile a piedi.
Foto: Marco della Pasqua, I resti del torrione Malatestiano al tramonto, con scultura lignea, Borghi, Fonte Wiki Loves Monuments 2014
1° giorno:
SAN GIOVANNI IN GALILEA. Lo sperone di roccia su cui sorge San Giovanni in Galilea (Comune di Borghi) è un piccolo scrigno. Vi si notano ancora tracce delle mura del castello quattrocentesco: sul punto più alto del piccolo “monte” si può vedere ciò che resta della torre di origine medievale. In basso si percepiscono i resti e la forma della pieve di San Giovanni, cancellata nel tempo da frane che ne imposero il completo abbandono. Il toponimo della frazione ci suggerisce che i Galli furono di casa in questo luogo, scelto forse anche per la sua difendibilità.
Il Museo Renzi raccoglie i reperti di antichi popoli, a partire dall’epoca neolitica: in particolare si possono apprezzare le avanzate tecniche di forgiatura dei metalli.
MERCATO SARACENO. Dopo la passeggiata nel paese, che sorge proprio sul corso del fiume Savio e che è dominato da un’imponente rupe, non si possono perdere due importanti pievi. Oggi inserita nel tessuto urbano cittadino è la pieve dei Santi Cosma e Damiano: fondata verso la metà del IX sec., conserva al suo interno affreschi settecenteschi di Michele Valbonesi da Ranchio e lacerti di reimpiego inseriti nei muri portanti e negli arredi.
La Pieve di Montesorbo, monumento nazionale, sorge isolata e silenziosa (a 8 Km di bella strada da Mercato Saraceno). Costruita probabilmente intorno all’VIII secolo lungo la via di pellegrinaggio dei Romei, ed unica pieve dei dintorni a croce greca, è arricchita all’interno da colonne di probabile origine romana, da un ciborio e da un fonte battesimale del II sec d.C. La pieve conosce una continuità d’uso nei secoli del Medioevo, che apporta modifiche alla struttura senza snaturarla. E’ stata oggetto di recentissimi lavori di restauro.
A chi transita da queste parti si consiglia una sosta per degustare i vini delle numerose cantine di Mercato Saraceno: le caratteristiche del suolo di questa zona hanno infatti conferito un “carattere” particolare ai vini che vi vengono prodotti.
2° giorno:
Nella vallata del Savio si risale da Mercato Saraceno fino a SARSINA, città nota sia per avere dato i natali al celebre commediografo latino Tito Maccio Plauto sia per le proprietà taumaturgiche del “collare” di San Vicinio, preziosa reliquia custodita nella Basilica intitolata al santo protettore della città.
Sarsina vanta, all’interno dell’importante Museo Archeologico Nazionale, la più completa e preziosa raccolta di documenti dell’età romana della Provincia. Il Museo conserva alcuni monumenti funebri di grandi dimensioni ricostruiti, oltre a iscrizioni, lastre funerarie, statuette votive ed importanti mosaici, tra cui quello pavimentale raffigurante “Il Trionfo di Dioniso”.
La bella Cattedrale, interessante esempio di architettura romanica, conserva alcune pregevoli attrattive, tra cui un ambone con i simboli dei quattro evangelisti, un bassorilievo marmoreo ed un fonte battesimale. Nella Cattedrale, dedicata al culto di San Vicinio vescovo di Sarsina tra il III e IV secolo, si può ottenere la benedizione del collare che fu strumento di supplizio del santo.
3° giorno:
CESENA
Si ridiscende la valle del Savio fino a Cesena. L’ingresso al Museo Archeologico si trova nel Chiostro di San Francesco: le sale del museo conservano reperti che vanno dall’età preistorica fino all’Umanesimo; particolare risalto è dato alla parte di età romana.
Nelle immediate adiacenze è visitabile la Biblioteca Malatestiana, che oggi si presenta così come doveva essere al momento della sua realizzazione, nel 1452, ed è un’eccellenza nel panorama mondiale, in quanto unico esempio di biblioteca umanistico-conventuale giuntaci integra in tutte le sue parti.
A chi sceglie di visitare Cesena, è consigliata la visita del Duomo, della Rocca, con interessanti camminamenti, di Piazza del Popolo e della millenaria Basilica del Monte.
Riprendendo la via Emilia in direzione sud arriviamo a SAVIGNANO SUL RUBICONE. Il fiume Rubicone determina l’importanza storica di questo luogo, posto sul confine, varcato da Cesare nel 49 a. C., che separava l’Impero romano dalla Gallia Cisalpina. Facilmente raggiungibili, dalla Statale 9, sono il Museo Archeologico Don Franchini e la Pieve di San Giovanni in Compito: siamo nella zona archeologica che in epoca romana era forse una stazione di posta dotata di vari servizi, di un tempio e circondata da ville rustiche. L’attuale aspetto della Pieve di San Giovanni in Compito, la cui esistenza è attesta già nel VII secolo, risale all’XI secolo: i pezzi di età romana utilizzati per la sua costruzione attestano la continuità d’uso del sito.
4° giorno:
Ripartendo da Savignano sul Rubicone, in direzione Forlì, è consigliata una sosta a FORLIMPOPOLI, città costruita sulla Via Emilia, per una visita al Museo Archeologico, ospitato entro le poderose mura di una delle rocche meglio conservate del territorio, la Rocca Albornoziana, di origine trecentesca. Il Museo conserva reperti soprattutto di età romana, che comprendono sia testimonianze della cultura materiale (anfore vinarie, lucerne), sia mosaici.
GALEATA. Il piccolo centro, l’antico sito di Mavanìola in cui si insediarono prima gli Umbri, cacciati dai Galli Boi, poi i Romani, fu il luogo prescelto dal re goto Teodorico, verso il V-VI sec. d. C., per la costruzione di un suo palazzo.
Gelata fu in passato luogo spirituale di capitale importanza per la presenza dell’Abbazia di S. Ellero, fondata poco dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente dal monaco eremita Ellero. La chiesa conserva parti originali di forte suggestione. Il Museo Civico Mambrini, ospitato a Borgo Pianetto nei locali del Convento dei Padri Minori Conventuali, offre l’opportunità di ripercorrere la storia di questi luoghi e di conoscere la vicenda dell’incontro-scontro tra S. Ellero e il re Teodorico, raffigurato in un bassorilievo. Tra gli altri reperti, lastre decorate provenienti dall’Abbazia e statuette votive dedicate al culto di divinità egiziane…
A Borgo Pianetto si può visitare la preziosa chiesa di S. Maria dei Miracoli, ricca di pitture e affreschi. Consigliata anche la visita, nei dintorni, dei resti della Rocca, raggiungibile a piedi.
Foto: Marco della Pasqua, I resti del torrione Malatestiano al tramonto, con scultura lignea, Borghi, Fonte Wiki Loves Monuments 2014